Con l’avvento dell’E-Mobility l’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di aumentare le aree di servizio che ospitano stazioni di ricarica Hyper fast HPC > 300 kW per la ricarica di auto elettriche in autostrada e non solo, con 2 attacchi CCS Combo2 e uno CHAdeMO.
In passato, l’impiego delle cabine elettriche era destinato all’industria o agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e venivano costruite prevalentemente in cemento armato vibrato (CAV). Oggi, per fronteggiare le esigenze dovute all’ottimizzazione dei costi finali e ella diminuzione dell’impatto ambientale, le cabine vengono impiegate anche per la realizzazione delle stazioni di ricarica Hyper fast e vengono costruite in shelter, molto più leggere e meno costose nel trasporto.
Considerato che attualmente un litro di benzina produce circa 2,4 kg di CO2 e un litro di gasolio 2,6 kg di CO2, facendo un calcolo approssimativo, per trasportare una cabina in cemento, ad esempio da Palermo a Milano, vengono prodotti 1.523 kg di CO2, mentre per trasportare gli shelter vengono prodotti 1.066 kg di CO2, tutto questo a beneficio di un futuro sempre più green.
Esempio di cabina elettrica in CAV (Cemento armato vibrato)
Esempio cabina per stazione di ricarica per veicoli elettrici
Sulle autostrade italiane sono stati inaugurati i primi punti di ricarica ultra rapida fast di Autostrade per l’Italia. La prima stazione di ricarica super veloce (> 300 KW di potenza), con la prima colonnina in autostrada per i veicoli elettrici è entrata in funzione nell’area di servizio di Secchia Ovest (Autostrada del Sole, nella zona di Modena).
La stazione di servizio ideale dovrebbe prevedere 4-6 colonnine multi-client, il che consentirebbe tempi di “rifornimento” celeri e compatibili con un viaggio anche di lunga percorrenza con un’auto elettrica (ad esempio Milano-Roma).
Per quanto riguarda le caratteristiche, si tratta di colonnine HPC (High Power Charger) con potenza massima in uscita > 300 kW ciascuna e dotate di due connettori standard CCS Combo2 e uno CHAdeMO, mentre non è presente la ricarica in AC.
Esempio di connettori connettori CCS Combo2 e 1 CHAdeMO
Per ricaricare è necessario utilizzare le app o le RFID card di uno dei Mobility Service Provider tra quelli interoperabili.
Il piano di installazione previsto è di 100 aree di servizio, la distanza media delle colonnine di ricarica per auto elettriche fast sarà di circa 90 km tra una e l’altra, pari all’interdistanza media delle aree di servizio a livello europeo.
Mappa dove si potranno trovare le prime 44 colonnine fast in Autostrada > 300 kW
I conducenti di auto elettriche, attraverso le app dei propri Mobility Service Provider (e, a breve, anche tramite carta di credito), possono così usufruire dei servizi di ricarica in totale autonomia h24 e 7 giorni su 7, impiegando gli stalli per il tempo necessario al rifornimento delle batterie del proprio mezzo.
Per diminuire i prelievi dalla rete elettrica nazionale e garantire la continuità di servizio, è stato studiato un sistema di accumulo che può essere alimentato anche dai pannelli fotovoltaici installati sulla tettoia della stazione di ricarica.
Esempio impianto per stazione di ricarica
Inoltre, le nuove cabine in shelter per le stazioni di ricarica Hiper fast non sono soltanto involucri atti alla ricarica delle autovetture, ma veri e propri punti di incontro in cui si ha la possibilità di usufruire di una gradevole sosta nell’attesa che la ricarica sia completata.
Esempio cabina per stazione di ricarica
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